Mons. Angelo Chiarini - gennaio 1982
Il Castello non è "il castello"
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Il bisticcio di parole è provocatorio ed esige un chiarimento.
I nostri antenati con la parola - castello - designavano qualcosa di diverso da quello che noi oggi intendiamo: per essi il - castello - non era il fortilizio edificato, e più volte riedificato, sul promontorio settentrionale del colle di S. Pancrazio, ma il - borgo cinto da mura - che sorgeva a sera sul fianco del colle. Lo ricordava, un tempo, via XXV Aprile, quando ancora si chiamava - via del Castello - nome che le fu dato perché era la via principale del - borgo murato -, ossia del - castello - (da castellum, diminutivo di castrum).
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Sarebbe interessante se la pubblica Amministrazione, che dispone oggi di tanta strada per ricordare date memorabili e personaggi illustri, restituisse alle vie dell'antico borgo il loro nome originario e ponesse delle indicazioni sui luoghi più significativi che stiamo identificando, quasi a ricostruire, almeno idealmente, il borgo ormai distrutto per sempre. Molti, specialmente i giovani, si domanderebbero allora il perché di certi nomi, e si sentirebbero invitati a rievocare brani della nostra storia.
Un popolo che cancella i segni del suo passato finisce col dimenticare le radici della sua cultura e della sua vita.
Don Angelo Chiarini