L’intervento (anno 1997)
Nell’ambito dello studio intrapreso sulle evidenze medioevali nel centro storico non potevamo trascurare il cunicolo scoperto negli anni 70’ dietro l’edificio della biblioteca.
Volevamo approfondire le nostre conoscenze soprattutto nell’intento di determinarne il periodo di costruzione e l’uso al quale era destinato.
Per far ciò era necessario rilevarne con precisione il percorso all’interno del borgo murato e, con un po’ di fortuna, raccogliere al suo interno elementi datanti.
Abbiamo ritenuto opportuno coinvolgere gli amici dell’ASB – Associazione Speleologica Bresciana, esperti nell’esplorazione e nel rilievo degli anfratti naturali ed artificiali.
Le conclusioni di questa prima analisi sono state relazionate con un grafico allegato e costituiranno la base per ulteriori necessari approfondimenti.
Ora sappiamo con certezza la disposizione planimetrica ed altimetrica del manufatto rispetto alle strutture in superficie.
Il ramo est del tunnel termina (punto 14) proprio sotto la cinta muraria, a circa 10 mt di profondità rispetto al piano attuale interno del parco; questo fatto avvalora l’ipotesi della galleria di mina, sistema usato durante gli assedi per aprire una breccia nelle mura difensive avversarie e limitare così le perdite umane che avrebbe inevitabilmente causato un eventuale assalto frontale.
Il ramo ovest termina (punto 15) perché occluso da una frana a circa 7 mt di profondità; la sua direzione è inequivocabilmente quella del ponte levatoio e quindi della porta di accesso principale alla rocca medioevale. Certo viene da chiedersi se la frana sia stata causata artificialmente, secondo quanto abbiamo detto sopra.
Le gallerie di mina nella storia
L’uso di questa tecnica di guerra ha origini antichissime, certo fu ampiamente utilizzata dai romani, come è documentato, ma lo è tutt’oggi se pensiamo a quanto clamore ha suscitato l’azione dei palestinesi che a Gaza hanno scavato una galleria lunga 800 metri e fatto saltare una postazione di guardie israeliane.
In occidente la polvere da sparo comincia ad essere utilizzata verso la fine del medioevo, fino ad allora le macchine d’assalto durante gli assedi delle città e delle roccaforti devono giungere fin sotto le mura correndo enormi rischi e subendo notevoli perdite.
Con la galleria di mina, a patto che il terreno non sia roccioso, si giunge in poco tempo e con gli opportuni accorgimenti senza che il nemico se ne accorga, sotto le mura o meglio sotto una torre; qui si scava un ambiente ampio il cui soffitto è sostenuto da una trama di puntelli immersi in materiale facilmente combustibile quale legna secca, grasso, resina, ecc..
Una volta prodotto l’incendio questi divorava in poco tempo le travature di sostegno dell’ambiente che cadendo su se stesso causava il crollo delle mura sovrastanti e la conseguente entrata degli assedianti attraverso la breccia.
(P.C.)