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Anno 1987

MONTICHIARI (BS) - Val del Pomo


Tracce d'insediamento d’età romana

Ricognizioni di superficie hanno individuato una vasta area di interesse archeologico in località Val del Pomo lungo la riva sinistra del fiume Chiese, 2-3 km a N dell'abitato di Montichiari.
Sono stati distinti tre siti di occupazione antica, due dei quali riferibili all'età romana.

Sito 1
L'intensa azione erosiva del fiume Chiese ai danni del paleoargine, costituito da ghiaia compatta di origine morenica, alto m 13,5 rispetto all'alveo, ha messo in luce una struttura cilindrica costruita con ciottoloni di origine fluvio-glaciale, danneggiata nella parte superiore.
Lo scavo ha permesso di identificare nel manufatto un pozzo dal diametro interno di 1 m circa e con profondità fino ad ora accertata di m 10,5.
Dalla cavità, frammisti a materiale costituito da ghiaia e ciottoli, sono stati estratti noduli di agglomerato cementizio, laterizi (embrici e coppi) e frammenti ceramici (ceramica celtica decorata a unghiate, ceramica a vernice nera, terra sigillata padana, ceramica a pareti sottili, ceramica depurata e frammenti di anfore). L'insieme dei reperti indica una frequentazione intensiva del sito almeno dal I °sec. a.C. al I° sec. d.C.
Sono venuti altresì alla luce resti di intonaci oltre a diverse ossa di bovino, ovino, equino e cinghiale.
La struttura a secco del pozzo si presenta ancora solida nonostante l'irregolarità del profilo interno.
In adiacenza alla struttura la ricerca di superficie ha individuato il sito dell'insediamento testimoniato da uno strato di laterizi e frammenti ceramici, coevi a quelli rinvenuti nel pozzo, che ancora si conserva a 30-40 cm dal piano di campagna.

Sito 2
Circa 500 m a S del sito 1 è stato riconosciuto su un'estensione di 40 m un livello di laterizi finemente triturati che potrebbe corrispondere a un battuto di strada rurale consolidato da riporti di detriti. Poco più a S sono emerse due strutture in cotto affiancate, identificate poi come la parte inferiore di due distinte calchere. Lo scavo di una di esse ha messo in luce un catino cilindrico di 3,2 m di diametro, profondo mediamente un metro, rivestito da una spessa fodera di argilla depurata cotta dal calore, ben conservata contrariamente al fondo quasi interamente asportato.
La sezione del riempimento ha permesso di evidenziare uno strato inferiore di 10/20 cm di resti di carboni di legna, sopra il quale era uno strato omogeneo di 10/15 cm di calcina colata che occupava l'intera superficie della vasca; frammisti al restante materiale di riempimento vi erano grossi frammenti di mattoni, coppi ed embrici.
Non vi sono elementi di datazione.

Sito 3
1 km a N del sito 1, a ridosso della Cascina Casuccio, su un promontorio del paleoargine del Chiese l'affioramento di frammenti ceramici su una vasta area che testimonia la presenza di un insediamento d'età romana cui potrebbe essere riferito un acciottolato conservato poco sotto il livello di coltivo nelle immediate adiacenze
Paolo Chiarini

Allo scavo ha partecipato oltre allo scrivente, il sig. G. Chiarini; un particolare ringraziamento al prof. R.Franzoni e al dott. M. Prignacca per l'analisi dei reperti ossei


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