dal 13 aprile 2015
A febbraio sono iniziate le ricerche archeologiche presso l’antica chiesa di S. Pancrazio Martire in località Mezzane di Calvisano.
Lo scavo è promosso e condotto dal Gruppo Archeologico Monteclarense con la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologica della Lombardia e in accordo con la Famiglia Favagrossa proprietaria dell’immobile in ristrutturazione. Coloro che volessero partecipare o semplicemente informarsi, studenti universitari o semplici appassionati, possono contattare il Gam tramite questo sito web.
La storia della chiesetta è legata a doppio filo con le vicissitudini Monteclarensi, nel XII sec. i terreni di Mezzane sono citati fra le pertinenze della Pieve di San Pancrazio di Montichiari ed è probabilmente per questo che nel 500’, quando viene costruita, ne conserva la dedicazione. Nel XIII sec. la famiglia Mezzani (originaria di Mezzane) qui aveva estese proprietà, inoltre un loro congiunto, avvalendosi della carica di abate della pieve di San Pancrazio concesse ai suoi familiari il possesso di vaste tenute agrarie di proprietà dell’ente religioso. Beni che i successori si rifiutarono sempre di restituire. Membri dell’antica casata dei Mezzani erano emigrati a Montichiari già nel XII sec. dove i discendenti divennero tanto influenti da condizionare per lunghi anni la vita interna della comunità. Per ritorsione una notte dell’estate 1404 la loro corte fu assalita (dagli originari monteclarensi) e gli occupanti sterminati (“Storia di Calvisano” – B. Guerreschi). Come recita l’epigrafe dedicatoria la chiesetta fu edificata da Giovanni Paolo Averoldi nel 1539 probabilmente per offrire ai lavoranti un luogo di riunione e di preghiera. La famiglia Averoldi a quel tempo possedeva un bel palazzo (tutt’ora esistente) in centro a Mezzane. Gli Averoldi, nobili e potenti proprietari terrieri, divisi in vari gruppi famigliari, ebbero estesi possedimenti fin dal medioevo nella provincia bresciana centro orientale, fra questi il più famoso è forse il castello di Drugolo che tennero per secoli fino al 1935.
Paolo Chiarini
|