31 dicembre 2013
Gaetano Bonoris: la torre campanaria comunale e le promesse non mantenute.
II conte Bonoris con l'acquisto della Rocca il 31 luglio 1890 assunse l'obbligo di ricostruire, in forma da concordarsi, la torre per le campane comunali.
Ma fu subito chiaro che non era facile armonizzarla con le esigenze estetiche del castello e ancor meno con i desideri di tranquillità del suo futuro abitatore, tanto che l'obbligo assunto di costruire la torre minacciò di mettere in dubbio la stessa riedificazione della Rocca.
Fu l'architetto Tagliaferri a suggerire la possibilità di collocare le tre campane del Comune sul campanile della Parrocchiale, assieme alle due ivi esistenti, previo accordo del Comune con la Fabbriceria. ……..
(tratto da:«Le vicende del campanile» - La vita Monteclarense - giugno 1987- Mons.A.Chiarini)
[ved. allegato]
Prendere accordi scritti con il Conte Gaetano Bonoris era un mero esercizio di scrittura. Lo ha sperimentato in particolare il Comune di Montichiari in occasione della cessione dell’area della Rocca all’ereditiere/banchiere con un contratto che prevedeva la ricostruzione/restauro del castello medioevale e la riedificazione della Torre campanaria comunale.
La tecnica era quella: una volta redatto il rogito il Bonoris si rimangiava quanto promesso con il risultato che la Rocca medioevale fu rasa al suolo e la torre campanaria comunale, che aveva chiamato per secoli a raccolta i cittadini monteclarensi, non fu più ricostruita. La demolizione del complesso cinquecentesco dei “Cappuccini” completò l’opera di demolizione della parte più rappresentativa del centro storico monteclarense. Vien da dire: per fortuna che la Pieve di San Pancrazio si trova a 400 mt di distanza.
Paolo Chiarini - Gam