Recupero delle sepolture T1 e T2 nel 1993
L'intervento del Gam è stato sollecitato dalla Soprintendenza su segnalazione del sig. Gazzina, coltivatore del fondo; questi aveva notato un foro nel terreno formatosi a causa del cedimento di un sesquipedale di copertura in conseguenza probabilmente delle incessanti piogge di quel periodo. Al termine dello scavo vennero alla luce due tombe: T1 - si tratta di un raro esempio di struttura di tomba Longobarda ritrovata praticamente integra in ambito rurale.
Collocata almeno mezzo metro più in profondità del consueto si è salvata da manomissioni posteriori. La copertura a capanna è costituita da 6+6 sesquipedali da tomba con smusso superiore ( più uno di chiusura sul lato est, ai piedi del defunto) ed appoggiati in un incastro della struttura in muratura della cassa; per evitare infiltrazioni dall'esterno è stata eseguita una accurata sigillatura con malta di calcina. T2 - si trovarono gli ultimi resti del loculo, frammenti ossei e corredo assente.
Scoperta della necropoli nel 1958
Nel 1958 fu ancora il sig. Gazzina a segnalare alcune tombe venute alla luce mentre eseguiva i consueti lavori agricoli.
In tutto vennero recuperate circa venti sepolture con struttura alla capuccina, ad inumazione, una delle quali con corredo (scramasax in ferro). Dataz.:VII sec.d.C.
Così scrive il prof. G. Panazza: << Montechiarese.- Scramasax rinvenuto in scavi occasionali nella frazione di Montichiari, al confine con il comune di Calvisano, nell'agosto 1958 dal Sig. Celso Gazzina e offerta al museo per mezzo del Dott. S. Damiani. E' di tipo normale, con tagliente molto rovinato; si notano i resti delle solcature parallele sulle due facce. Il codolo è privo della parte terminale. La punta è acuta. Lunghezza cm 49; larghezza massima cm. 4,5>>.
I materiali sono conservati presso i civici musei d'Arte e Storia di Brescia.>>
(P.C.)