Durante gli scavi per la realizzare il nuovo villaggio Marcolini in via Tre Innocenti
MONTICHIARI E DINTORNI... di Mario Cherubini
Sono rimaste sepolte nella terra forse per quasi tre secoli ed ora gli scavi per il nuovo villaggio Marcolini di via Tre Innocenti a Montichiari le ha portate alla luce. Parliamo di due fornaci per la cottura dei mattoni da costruzione, risalenti alla fine del XVII secolo, che sono state ritrovate dai volontari del Gam (Gruppo Archeologico monteclarense) ai piedi del colle di San Pancrazio, in località Lazzaretto, nel cantiere aperto ad inizio di quest' anno ai lati della strada Asolana, poco prima del bivio per l'Arzaga.
Sono due fornaci ben conservate, una lunga 9 mt e larga 4,50 mt, l'altra lunga 13,45 mt e larga 5,35 mt. "I lavori d'indagine archeologica sono durati una quindicina di giorni" hanno affermato i responsabili del Gam, con l'appoggio di Andrea Breda, direttore scientifico della Soprintendenza Archeologica di Brescia "al termine dei quali sono emersi i resti interessanti e corposi delle due strutture, nonostante le recenti mutilazioni causate dai mezzi meccanici."
Paolo Chiarini, presidente del Gam, ha poi scoperto che nei documenti conservati nell' archivio parrocchiale e riguardante la fabbrica del duomo di Montichiari (inaugurato in parte nel 1729) esistono le registrazioni di alcune forniture di mattoni effettuate da Mansueto e Angelo Quadri, "fornasari del Lazzaretto", negli anni che vanno dal 1738 al 1742.
Erano attive da maggio a settembre, occupavano anche donne e bambini e realizzavano in loco l'impasto della malta, la formatura con gli stampi, l'essiccazione dei pezzi ed infine la cottura.
I mesi invernali erano dedicati all' approvvigionamento dell'argilla ed alla preparazione della stessa. Ma dove si reperiva l'argilla necessaria ? "Non risultano alla vista depositi adatti a fornire l'argilla primaria" spiega Chiarini "forse verso il monte di S. Zeno." Come verranno ora conservate le due fornaci? " La fragilità del materiale che le caratterizza le rende inadatte alla conservazione all'aria aperta" conclude Chiarini " in attesa di future decisioni verranno interrate e tutelate in questo lembo della lottizzazione che rimarrà a verde pubblico."
"L'amministrazione comunale - affermano il sindaco Gianantonio Rosa e l'assessore alla cultura Elena Zanola - si complimenta con il Gam e la Soprintendenza di Brescia per questi nuovi, eccezionali ritrovamenti. Ricordiamo a tal proposito, che al museo Bergomi, fino a fine anno, è ancora aperta la bellissima mostra sui Longobardi". Un sito con necropoli, tra i più estesi del nord Italia, trovato in località Fontanelle grazie sempre al lavoro ed alla passione del Gam.