Brescia nelle sei località patrimonio dell’Unesco grazie al lavoro del Gam
Elena Zanola, sindaco di Montichiari, non nasconde il suo entusiasmo per il ruolo svolto dalla sua città per la messa in luce di quei siti longobardi bresciani, che con altre sei località italiane, fanno parte della rete che si è aggiudicata l’inserimento nel patrimonio Unesco per l’Umanità approvato a Parigi il 24 giugno. Sono trascorsi 32 anni dal precedente sito Unesco bresciano, il primo italiano, ovvero le incisioni rupestri della Valcamonica approvate nel 1979. Dalla valle dei pitoti ora l’Unesco rivolge il suo sguardo alla pianura bresciana (Brescia,Montichiari, Manerbio e Leno) al lago di Garda verso Sirmione e in Franciacorta verso la Pieve di Bornato.
«La commissione Unesco visitò i siti monteclarensi tre anni fa e fu l’ultima tappa del tour bresciano -spiega il Sindaco Zanola- rimase colpita dal nostro primo allestimento museale sui Longobardi al Museo Bergomi e dalla Relazione dei nostri volontari del Gruppo Archeologico Monteclarense».
All’interno della rete «Langobardia fertilis» il Comune di Montichiari ha contribuito con l’istituzione, nel 2009, del Past-Palazzo dell’Archeologia e della Storia del Territorio-, nato sulla base di un accordo fra l’Amministrazione comunale monteclarense, il Gruppo Archeologico di Montichiari (Gam) e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, e da quest’ultimo indicato quale centro di riferimento per le iniziative della rete rivolte al pubblico. Il Past è stato inaugurato nel giugno 2009 grazie ad un intervento finanziato dall’amministrazione comunale di Montichiari pari a 120.000 euro.
Attualmente l’area espositiva aperta al pubblico copre una superficie di 450 mq, entro i prossimi due anni sarà disponibile tutto il piano superiore del complesso per una superficie coperta totale di 700 mq. Per completare l’allestimento di questa prima parte sono da eseguire alcuni interventi essenziali per la valorizzazione e gestione del patrimonio archeologico esposto.
Nel corso del 2010, sotto la direzione della soprintendenza peri Beni Archeologici della Lombardia, in località Monte S. Giorgio, nell’area dell’ex chiesa longobarda di S.Giorgio, è stata condotta la terza campagna di scavo di ricerca e il rilievo architettonico. Sono stati individuati: un muro di cinta altomedievale, sepolture alto e basso medievali e una grande cisterna. «Langobardia Fertilis», che ha un badget di 398.312 euro di cui 15.000 a carico del Comune di Montichiari, si affianca alla rete «Italia Langobardorum-Centri di potere e di culto (568-774d.C.)», che si è aggiudicato il 146˚ posto nella Lista del patrimonio Mondiale gestita dall’Unesco, l’agenzia Onu nata nel 1945. Nella rete, oltre ai bresciani, citiamo il tempietto di Cividale del Friuli,il castrum di Castelseprio (Varese), la chiesa di San Salvatore di Spoleto, il tempietto di Campello sul Clitunno, la chiesa di Santa Sofia a Benvento e il santuario micaelico di Monte Sant’Angelo in Puglia.
(f F.D.C.)