MONTICHIARI - Serata nell' ambito della «Primavera»
«Lumezzane» il più vecchio, il più recente è il «Mompiano»
«Gli acquedotti antichi di Brescia» sono stati oggetto di un'interessante conferenza svoltasi nell'ambito della «Primavera monteclarense», organizzata dall'assessorato alla Cultura del Comune di Montichiari a corollario delle celebrazioni della festa patronale di San Pancrazio.
La serata è stata organizzata dal Gruppo Archeologico Monteclarense, del quale è presidente Paolo Chiarini; un gruppo molto attivo e più volte salito agli onori della cronaca per le sue ricerche.
Il gruppo archeologico ha partecipato al programma del maggio '97 con un altro appuntamento, la mostra su «Montichiari nascosta».
Tornando agli acquedotti, la relazione è stata tenuta da Mario Gallina dell'Università cattolica di Brescia, che per parlare de «Gli acquedotti antichi di Brescia. Elementi di topologia e archeologia tra età romana e basso Medioevo», si è servito di diapositive e disegni. Alla serata, oltre a Chiarini, è intervenuto l'assessore alla Cultura del Comune di Montichiari, Valerio Isola.
Il relatore, come ha inteso precisare il presidente Chiarini presentandolo, è ben noto per le sue ricerche di archeologo, estese alla zona della Bassa.
Nella sua chiara dissertazione, Gallina ha sviluppato l'argomento che fu oggetto della sua tesi di laurea. Una spiegazione incalzante, senza dar respiro alla purtroppo non folta platea, incentrata su due argomenti: quello più generale, riguardante l'epoca romana, e il periodo più vicino a noi, con particolare attenzione alla situazione di Brescia.
Con il supporto delle diapositive e delle illustrazioni, il relatore ha dissertato sui due grandi acquedotti che hanno portato l'acqua al capoluogo per i vari usi: le terme, i privati e le fontane.
Sono gli acquedotti che corrono sotto il nome di Lumezzane - il più antico - e di Mompiano, il più recente.
La lunga relazione scientifica ha posto in luce molte problematiche relative all'acqua, uno degli elementi base della vita sul pianeta.
Quanto agli acquedotti, si è parlato di come venissero costruiti, prolungati, deviati e ripuliti.
Uno spaccato di vita ormai passata, ma interessante per capire come si sia giunti alle
trasformazioni del mondo moderno.
Dino Alberti