S. Pancrazio, una pieve "senza precedenti"
È ormai certo che nel XII secolo, quando i nostri antenati posero mano alla realizzazione del progetto della nuova pieve, scelsero sì una posizione dominante, ma anche un'area vergine dove nulla era stato edificato in precedenza.
Dall'indagine archeologica effettuata non è emersa alcuna traccia evidente di frequentazione del sito anteriore al XII secolo.
Le testimonianze di epoca Romana inglobate nella struttura dell'edificio sono state certamente recuperate ai piedi del colle, dove numerose erano le rovine di ville patrizie con mosaici e vicine le rispettive necropoli.
La linea di facciavista (vedi fig. 1), messa in evidenza dallo scavo dell'area sud, punto di collegamento fra le fondamenta e la parte che si innalza dell'edificio, ci testimonia infatti l'andamento gradualmente degradante dell'assetto originario dell'area esterna; qui poi vengono successivamente ricavate, scavando nello sterile morenico, le gradonate dove sono adagiati i sepolcri. La ricerca dei resti di un edificio precedente deve essere quindi indirizzata altrove.
Chiarini Paolo
Presidente GAM
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I lavori di sistemazione del cortile adiacente il lato S della pieve romanica, nel quale un sondaggio eseguito presso l'angolo SW nel 1986 e uno scavo non autorizzato condotto poco più a E l'anno successivo avevano già individuato 6 sepolture, hanno offerto occasione di completare l'indagine del settore meridionale del cimitero medievale che da vari indizi si intuisce esteso tutt'attorno alla chiesa.
L'intervento che ha interessato una superficie di 2000 mq. ha messo in luce altre 17 sepolture concentrate in un'area di poco più di 100 mq. in prossimità dell'ingresso laterale della pieve.
Delle 21 tombe complessivamente scavate (le due individuate dal sondaggio del 1986 sono state tralasciate perché difficilmente accessibili) soltanto 6 erano integre (tt: 8,9, 12,15,18, 20) le rimanenti apparivano variamente manomesse specie nella copertura dalle fondazioni di edifici postmedievali (muri 101, 103, 105) e da altre asportazioni. Tutte le sepolture salvo una (t. 21) erano orientate EW ed erano irregolarmente allineate in file perpendicolari al fianco della chiesa, disposte su sei gradoni artificialmente intagliati nel pendio declinante a W.
Nonostante il fitto concentramento, quasi tutte le tombe erano infatti a diretto contatto, si avevano soltanto due casi di intersezione (tt. 5 - 6 e 21) il che fa supporre la presenza di segnacoli distintivi di superficie.
Sono stati riconosciuti tre tipi di strutture tombali:
1) cassa in muratura con loculo rettangolare e copertura piana (tt. 1-9, 19-21);
2) fossa rivestita di ciottoli (t.10);
3) fossa in nuda terra (t.11).
Le tombe del tipo 1 che avevano tutte fondo in nuda terra, erano ulteriormente distinguibili per la varietà degli elementi costituenti i muri perimetrali: soli ciottoli (4 tombe),ciottoli e solo bozze medolo (8 tombe), solo bozze di medolo (7 tombe). Le coperture, solo 9 delle quali erano conservate, impiegavano in 7 casi macine in granitello viola intere o resecate e lastre di medolo , in due casi solo lastre. Fra i diversi tipi di murature e coperture non sono state riscontrate associazioni ricorrenti, né pare che la varietà dei materiali trovi una qualche rispondenza nella sequenza stratigrafica delle sepolture che peraltro rimane ampiamente lacunosa.
Solo nel settore W dello scavo è stato possibile infatti ricostruire una successione di una certa entità: alle tombe in fossa terragna 10 e 11 succedono in serie le tt. 4, 5, 6 tagliate dalla t. 21 il cui carattere privilegiato è chiaramente dimostrato oltre che dall'indifferenza per le sepolture precedenti e dall’anomalo orientamento NS anche dalla precisa corrispondenza con l’ingresso della chiesa .
A questa tomba si addossano le tt 3 e 2 che insieme alla t. 1 paiono essere le sepolture piu’ tarde di questa parte del cimitero . Ben poco c’e’ da dire delle inumazioni in gran parte sconvolte se non che nelle tt. 4 e 8 sono stati rinvenuti i resti di 6 e 4 deposizioni .
Non sembra infine si possa avanzare alcun dubbio sulla cronologia bassomedievale delle sepolture che sono tutte stratigraficamente posteriori alla costruzione della pieve romanica la cui piu’ antica attestazione risale all’ anno 1172.
Dott. Andrea Breda
Assistente alla Sovrintendenza Archeologica
Lo scavo è stato eseguito dal Gruppo Archeologico Monteclarense nell'autunno 1989.