Montichiari utilizza tecniche d’avanguardia nella rilevazione fotografica dei siti archeologici
MONTICHIARI - Un po' di fantasia, inventiva e voglia di provare. Così in poco più di tre anni il Gruppo Archeologico Monteclarense ha perfezionato efficaci tecniche di indagine aerea che hanno consentito con precisione e tempestività dettagliate rilevazioni di siti particolarmente interessanti.
Grazie all'utilizzo di palloni aereostatici ad elio ed ad un sistema fotografico telecomandato da terra, è stato possibile ottenere in varie occasioni immagini «zenitali» e planimetrie al naturale di scavi in corso, consentendo di cogliere utili indizi per la prosecuzione dei lavori.
L'immagine aerea infatti permette di individuare particolari che all'occhio umano, da terra, puntualmente sfuggono per evidente difetto di prospettiva. In collaborazione
con la Soprintendenza ai beni archeologici di Brescia il Gruppo monteclarense ha impiegato palloni aereostatici in occasione del recente ritrovamento della villa romana di Mairano (nella foto), rinvenuta a seguito della posa di tratti del gasdotto da parte della Snam Progetti.
Nel 1992 analoga tecnica era stata utilizzata a Mozambano, sui colli dell'alto Mantovano, ed in occasione del ritrovamento della bellissima fornace romana di Adro in Franciacorta. A differenza dell'aereo o dell'elicottero il pallone ad elio risulta essere un mezzo più economico e più flessibile, e per queste caratteristiche trova largo impiego in ricerche archeologiche su siti desertici o boschivi. In particolari condizioni climatiche inoltre la visione «zenitale» consente di evidenziare i differenziali cromatici del terreno dovuti alla consistenza del sottosuolo, indicatori utilissimi della eventuale presenza di edifici o manufatti d'interesse archeologico.
Il Gruppo monteclarense opera ormai dalla fine degli anni Ottanta in modo sistematico nella zona della Bassa orientale, di concerto in varie occasioni con la Soprintendenza di Brescia.
Dal settembre del 1993 risulta inoltre iscritto nel registro regionale del «volontariato», Sezione cultura ed informazione, della Lombardia, riconoscimento ottenuto grazie alla professionalità raggiunta proprio nel rilievo degli scavi archeologici.
Emanuele Verzotti