IMPORTANTI RITROVAMENTI DEL LOCALE GRUPPO ARCHEOLOGICO
Pochi metri ad ovest del Centro fiera sono venute alla luce murature del primo secolo dopo Cristo.
A Montichiari il Gruppo archeologico monteclarense continua con soddisfacenti risultati la sua attività. Gli appassionati di archeologia di Montichiari, in collaborazione con la Sovrintendenza ai Beni archeologici di Brescia, stanno lavorando a pieno ritmo, e i risultati “affiorano”. Tra questi un pilone di ponte medievale e una villa rurale romana.
MONTICHIARI - Il censimento dei siti della zona, arrivato oltre le 50 unità, questo per avere in tempi non troppo lunghi una mappa archeologica della zona, ha registrato negli ultimi due mesi due nuove importanti scoperte. La prima, frutto di uno scavo di ripulitura, iniziato in primavera dai soliti irriducibili volontari appassionati, ha portato alla luce un pilone, ultimi resti di un ponte medievale risalente al XIV-XV secolo. La datazione è stata possibile sia per il tipo di materiali usati e per il metodo costruttivo, sia perché in una mappa datata intorno al XVI secolo il ponte non era più segnato.
Il manufatto venuto alla luce ha misure considerevoli e in particolare 9 metri e 80 centimetri di lunghezza e tre metri di larghezza. Orientato a nord, il pilone è posizionato sulla riva sinistra nelle vicinanze dell'attuale casa - albergo. Primo di una serie di altri sostegni, permetteva il transito dei monteclarensi verso Ghedi e Ro. Una probabile piena lo ha distrutto ed è stato poi sostituito con il ponte sull'attuale Goitese a nord, e con un vecchio ponte, ora dismesso e pericolante a sud.
Il ritrovamento ha permesso di mettere in luce un importante tassello di storie passate, che permette di conoscere la viabilità della zona nel Medioevo.
Il secondo ritrovamento di questi giorni. Il sito, ubicato proprio pochi metri a ovest del Centro Fiera, nasconde pochi centimetri sottoterra importanti testimonianze del passato. I sondaggi hanno permesso per ora di portare alla luce una serie di importanti murature e fondamenta databili intorno al I-II secolo d.C. Durante gli scavi sono pure stati ritrovati numerosi frammenti di ceramiche e molte tessere di mosaico bianche, grigie e nere.
L'andamento e la dislocazione dei muri, fanno pensare che ci si possa trovare di fronte ad una grande e importante villa rurale, con ambienti mosaicati e riscaldati per i proprietari e i suoi ospiti, e una parte riservata alla servitù. E comunque prematuro pronunciarsi sull'importanza globale del ritrovamento.
Il Gruppo archeologico monteclarense aspetta ora che le autorità cittadine intervengano con fondi per permettere un intervento sistematico, approfondito e competente per scoprire e scrivere nuove pagine dI storia locale.
Giovanni Roandre