La famiglia Varoli dona al Comune il complesso di San Giorgio Alto
La sfida sarà ora di recuperare il prezioso sito storico-architettonico.
Valerio Morabito
È un gesto d'amore verso Montichiari quello compiuto dalla famiglia Varoli. Come annunciato negli ultimi giorni dal sindaco Mario Fraccaro, la famiglia molto nota in paese ha donato alla comunità l'area di San Giorgio Alto con i terreni intorno alla Barchessa e ai resti della Chiesa di epoca longobarda con cripta. È un iniziativa spontanea che non ha alcuna contropartita economica o urbanistica e che sarà portata in Consiglio comunale, dopo le elezioni amministrative. Un atto dovuto per perfezionare la donazione - annuncia Mario Fraccaro -. Si tratta di una notizia straordinaria - aggiunge il sindaco -: facendomi interprete del sentimento dell'intera comunità non posso che esprimere gratitudine alla famiglia Varoli». Uno dei luoghi in cui affonda la storia di Montichiari, dunque, potrà tornare ad essere ammirato dai cittadini e dai turisti. Già, perché l'idea è quella di valorizzare l'area. «Con questa donazione - conferma Fraccaro - si potrà creare un circuito turistico di grande rilevanza. Sarà necessario poi dar vita ad un ente che recuperi fondi per la ristrutturazione e il restauro dell'intero patrimonio storico-culturale e che si occupi della sua gestione. L'obietti finale è creare, inoltre, percorsi ciclopedonali da e per il centro città, il che costituirebbe un volano fondamentale per tutto il settore culturale di Montichiari». L'operazione recupero è affidata. all'esecutivo che' uscirà dalla consultazione elettorale del 26 maggio. Ma a prescindere dal verdetto delle urne, tutti sono favorevoli all'operazione anche se il nodo da sciogliere restano le risorse finanziarie. L'ex luogo di culto è del resto un gioiello storico-architettonico, come emerge dagli studi del Gruppo archeologico monteclarense. «L'impianto primitivo della chiesa era ad aula unica con tre absidi - si legge nella relazione -. Per accedere alla cripta vi era una scalinata lungo il lato nord abbastanza ripida, come in San Salvatore di Sirmione. Esisteva probabilmente anche una seconda scalinata addossata al muro sud, nel punto dove oggi si accede». La rivalutazione del sito storico, però, dovrà cancellare gli sfregi che in questi anni sono stati compiuti dai vandali. L'ultimo sfregio, come documentato quasi un anno fa su Bresciaoggi, aveva colpito direttamente le pareti in parte affrescate dei ruderi dell'antica chiesa di San Giorgio dove sono comparse inquietanti scritte a sfondo satanico. Le scritte con vernice spray, di colore nero, inneggianti a Satana hanno deturpato quelle che una volta erano le aule ed il presbiterio della chiesa di San Giorgio di epoca tardo medievale. Ora però l'oblio è finito: presto lo storico cuore di Montichiari tornerà a rivivere.