Il ritrovamento
Nel 1985, nel corso di un grosso sbancamento effettuato dall 'ENEL a
Lonato, allo scopo di realizzare una stazione di trasformazione, le ruspe si erano casualmente imbattute in una imponente struttura in laterizi. Una tempestiva segnalazione del responsabile del cantiere, geometra Giuseppe Cozzi, alla Soprintendenza Archeologica, permetteva la salvezza del manufatto ed insieme l'indagine in estensione su uno dei si ti più interessanti del territorio bresciano: si trattava infatti di un complesso di fornaci romane delle quali si riusciva a chiarire, oltre che la cronologia, anche la tipologia e la funzione.
Una delle fornaci, quella più grande e meglio conservata, è stata sottoposta, dopo lo scavo, ad un intervento di restauro effettuato dalla Ciba Geigy. L'ENEL ha provveduto in parallelo a realizzare un edificio che ne garantisse la conservazione e ne permettesse la fruizione da parte del pubblico. Rientra pure in quest'ottica l'averci seguito con entusiasmo nella decisione di elaborare una serie di pannelli illustrativi e didattici ed in quella di pubblicare il presente lavoro. Il Comune di Lonato ha finanziato la realizzazione di un plastico, in modo da arricchire efficacemente l'apparato didattico dell'antiquarium e permettere inoltre in futuro l'esposizione del modello della fornace anche presso altre mostre o musei.
A questo spirito di fattiva collaborazione fra diversi Enti si deve quindi l'aver potuto salvare, studiare e rendere fruibile da parte di visitatori e studiosi un importante documento del territorio bresciano. (Tratto da "Le fornaci romane di Lonato"- edito in occasione della IV settimana per i Beni Culturali e Ambientali - Edizioni Et; Milano,1988) - (Foto fornaci medievali tratte dal notiziario 2007 della Soprintendenza).
N.B.: consultare gli articoli dedicati a fianco.