Sondaggi nel cortile meridionale
Poiché il progetto di sistemazione delle aree circostanti la pieve romanica prevedeva il riassetto con notevoli riduzioni di quota del cortile adiacente il fianco S della chiesa, è stata effettuata una serie di sondaggi con mezzo meccanico per verificare l'eventuale interesse archeologico dell'area.
Sono stati eseguiti 12 sondaggi, portati fino alla quota del terreno sterile: dall' 1 all'8 all'interno della cinta del cortile, dal 9 al 12 all'esterno.
Mentre i sondaggi 3, 6, 7, 8, 10, 11, 12 hanno dato esito negativo, o per assenza della stratificazione o perché questa era stata asportata da interventi di età moderna, i sondaggi 1 e 9 hanno messo in luce a m 3 di profondità dal p.d.c. due sepolture a inumazione, orientate E-W, in cassa di lastre litiche legate da malta, addossate alla fondazione della facciata e del lato S della chiesa. Il sondaggio 2, a ridosso del fianco S dell'edificio, ha individuato un muro con andamento E-W parallelo al perimetrale della chiesa e ad esso posteriore, probabilmente attribuibile alla "Casa del Romito" che ancora esisteva negli anni '60.
Non sono stati rilevati livelli d'uso o pavimentazioni, asportati verosimilmente dalle ristrutturazioni d'età moderna delle quali permangono chiari indizi. I sondaggi 4 e 5 hanno infine individuato due tronchi di muratura di tecnica identica che potrebbero far parte di un edificio orientato NE-SW, affatto disassato rispetto all'orientamento della pieve.
L'area indagata, se si eccettua la zona cimiteriale, che si estendeva verosimilmente di fronte alla facciata e lungo il fianco S della chiesa, non presenta dunque una potenzialità archeologica che giustifichi un intervento estensivo.
Il consistente pacco di riporti e di sedimenti colluviali, che ha corretto l'originario declivio E-W del versante occidentale del colle su cui sorge la chiesa, si è infatti formato interamente in epoca postmedievale e sotto di esso non è neppure leggibile il livello di campagna in uso con la pieve romanica, probabilmente eroso dal dilavamento.
Andrea Breda