MONTICHIARI. L'area di sepoltura in località San Bernardino risale al IV secolo dopo Cristo.
Dalle tombe alle monete passando per vasi e utensili gli scavi del Gam hanno riportato alla luce reperti in ottimo stato di conservazione
Montichiari si conferma una vera e propria miniera archeologica. Non passa anno che dalle viscere della terra riaffiorino reperti di grandissimo interesse storico. Si tratta per lo più di preziose testimonianze sulla presenza romana nel territorio. L'ultima scoperta tuttavia ha davvero dell'eccezionale. Il Gruppo archeologico di Montichiari ha riportato allla luce 18 tombe romane del IV secolo dopo Cristo in località Ro-San Bernardino.
UNA DOZZINA DI VOLONTARI del sodalizio guidato da Paolo Chiarini ha eseguito i lavori di ricerca, scandaglio, scavo, recupero, pulitura e archiviazione dei reperti del sito individuato come spesso capita in un modo quasi casuale. In località roggia Santa Giovanna, uno dei soci del gruppo aveva ritrovato alcuni cocci di vaso con decorazione risalente alll'epoca dell'Impero Romano. «In quel tempo la capitale era a Milano, una circostanza che ha favorito lo sviluppo di comunità e della rete commerciale nel Nord Italia» spiega Chiarini. Accanto alle tombe, che in alcuni casi custodivano scheletri ben conservati, sono stati trovati anche loculi con vasi romani, monete e oggetti personali di notevole importanza. «Il Gam è una realtà che riempie di orgoglio la nostra comunità - ha osservato il sindaco Elena Zanola in occasione della presentazione dei ritrovamenti - la serietà e la professionalità con cui il gruppo esegue le ricerche sono molto apprezzate dalla Sovrintendenza. Un aspetto che favorisce la valorizzazione dei nostri sempre più numerosi siti archeologici». Gli scavi, la pulizia e la catalogazione dei reperti è iniziata nell'ottobre del 2008 per concludersi nelle scorse settimane.
«ABBIAMO APPURATO che in quel campo non ci sono altre tombe - spiega Chiarini - ma nella zona potrebbero emergere altri reperti alla luce della vicinanza della villa rustica romana della Colombara Monti che abbiamo scoperto nel 1992». Parte del materiale andrà ad arricchire il nuovo museo dell'archeologia di via Trieste. Inaugurato a giugno, il Palazzo dell'archeologia e della storia del territorio ha dovuto chiudere per consentire alcuni lavori infrastrutturali. IL 25 ottobre riaprirà i battenti con un nuovo orario.
Lo spazio espositivo potrà esssere visitato ogni domenica dalle l0 alle 12 e dalle 15 alle 19. Nelle prossime settimane verrà presentato il programma autunnale di mostre, eventi, conferenze e laboratori.
Francesco Di Chiara