Importante scoperta del Gruppo archeologico locale
Gli scavi rivelano resti di edificio rurale
MONTICHIARI - Nei giorni scorsi nelle campagne tra Montichiari e Castiglione il Gruppo archeologico monteclarense, dopo una serie di accurati scavi, ha individuato i resti di un edificio rurale di epoca romana databile attorno al I-IV secolo dopo Cristo.
Il ritrovamento di pavimentazioni ipocauste in coccio pesto, tra l'altro ottimamente conservate, induce ad ipotizzare con plausibilità che ci si trovi di fronte ad un complesso abitativo di tipo signorile, fatto insolito, se non eccezionale, per queste zone rurali.
I pavimenti ipocausti infatti erano utilizzati per un complesso sistema di riscaldamento diffuso in prevalenza in siti urbani.
Al di sopra dello strato in coccio pesto, sorretti da «sospensure» o pilastrini (evidenti in fotografia), venivano composti mosaici e nell'intercapedine così formata era d'uso insufflare aria calda, proveniente da un forno centrale, la quale a sua volta si disperdeva lungo le pareti passando all'interno di tegole «hamate» concave in laterizio.
Il ritrovamento di frammenti di queste e di cubetti in pietra per mosaico confermano pienamente le congetture formulate. In base alla dispersione dei materiali da costruzione rilevati l'edificio potrebbe raggiungere i diecimila metri quadrati e non è da escludere che possa riservare ulteriori sorprese.
È ormai dal 1989 che il Gruppo archeologico monteclarense, attualmente forte di quasi cinquanta soci, effettua ricerche sistematiche nella zona della Bassa; sebbene nell'ambito del volontariato opera come associazione culturale riconosciuta dalla Regione Lombardia ed in stretta collabrazione con il nucleo operativo di Brescia della soprintendenza regionale ai beni archeologici.
Negli ultimi mesi, grazie all'impiego di strumenti informatici il Gruppo ha portato a termine un importante riordino delle ricerche svolte il cui frutto consiste nel dettagliato archivio elettronico di tutti i siti archeologici finora individuati.
Per il prossimo anno i volontari del Gruppo auspicano la possibilità di allestire una sala museale aperta al pubblico nella quale esporre fotografie, note illustrative ed eventuali esposizioni temporanee. La campagna monteclarense da un punto di vista archeologico è una vera e propria miniera: valorizzare l'opera di chi la tutela con passione potrebbe essere una iniziativa non da poco, soprattutto per i numerosi studenti della zona.
Naturalmente, l'iniziativa avrebbe maggiori probabilità di successo se anche gli enti locali contribuissero in qualche misura non solo a sostenere gli sforzi dei volontari ma a far conoscere il lavoro che ha rilievo culturale e costituisce un motivo di prestigio.
Emanuele Verzotti