INTERESSANTI INDIZI EMERSI NEL CORSO DELLA CAMPAGNA DI SCAVI PROMOSSA DAL LOCALE GRUPPO ARCHEOLOGICO
Un indagine conoscitiva sulla riva sinistra del fiume Chiese-Insediamenti del periodo rinascimentale - Precedenti scoperte
MONTICHIARI - Il loro obiettivo è, riuscire a disegnare una mappa archeologica del territorio di Montichiari. Un progetto ambizioso quello del “nascente” in realtà opera informalmente già da tre anni - Gruppo archeologico monteclarense, che va a colmare ,un vuoto attorno al nostro passato più o meno lontano .
Recenti scavi e ritrovamenti in diverse zone del paese hanno offerto interessanti indizi sulla vita degli antichi abitatori del territorio monteclarense. Da poco si è conclusa un'indagine conoscitiva compiuta su un'area di circa 10000 mq, addossata alla riva sinistra deI Chiese, nel tratto tra Calcinato e Montichiari. Già tre anni fa i lavori per rinforzare l'argine del fiume avevano messo a nudo, in sezione stratigrafica, una “strisciata” di cotti di vario tipo lunga 80 metri e, poco distante, due antiche calchere delle quali rimane solo la parte inferiore del catino dal diametro di 3,20 metri.
Dai sondaggi successivamente compiuti e da poco conclusi, si è accertato che tali strutture risalgono al periodo rinascimentale( XV-XVI sec. ) . Determinanti per la datazione sono state le ceramiche rinvenute frammiste alla terra battuta che costituiva il piano di calpestio collegato alle calchere.
Si tratta in definitiva di un area “industriale” di quell’epoca destinata alla produzione della calcina e che ora appare ridotta a circa 5000mq.
La forza erosiva esercitata proprio in questo punto dell’argine del chiese ha divorato solo nell’ultimo secolo diversi ettari di terreno, trascinando in acqua buona parte dell’insediamento.
E che in origine fosse più esteso di quanto oggi resta è una convinzione avvallata dalle testimonianze di alcuni abitanti del luogo, che ricordano di aver visto durante le ultime alluvioni, cadere in acqua strutture in cotto senza però intuirne il valore archeologico.
Oggi il piano di calpestio in uso in età rinascimentale si trova a circa 30 cm sotto l’attuale livello dei campi ed è formato in gran parte di pietra calcarea e calcina.
E da pietre silicee rivestite di uno spesso strato vetroso dovuto al forte calore raggiunto nelle fornaci( almeno 1000C°); tutto questo materiale contribuiva a dare solidità al terreno, aumentandone le proprietà di drenaggio dell’acqua e permettendo il passaggio di grossi carichi di pietrame da impiegare nelle calchere.”in molti punti- dicono quelli del gruppo archeologico non si riusciva ad affondare il piccone.
Scendendo ancora più sotto si trova uno strato di 20-25 cm di riporto fluviale, che testimonia un alluvione intermedia e poi un altro piano antropizzato più antico, anch’esso caratterizzato da una grande quantità di materiale edilizio.
Il gruppo archeologico ha dunque al suo attivo questo primo interessante sondaggio effettuato sotto la direzione del dott. Breda della sovrintendenza archeologica della Lombardia.
E nel prossimo futuro cosa c’è? “Innanzitutto, sottolinea Paolo Chiarini promotore del gruppo, intendiamo costituirci legalmente dandoci uno statuto dove risulti chiaramente che il nostro obiettivo principale è la valorizzazione e la salvaguardia archeologica del territorio di Montichiari.Stiamo cercando anche una sede che possa divenire punto di incontro per tutti coloro che sono interessati alla nostra attività”.
Gli altri componenti del gruppo sono Gianni Romano, Daris Baratti, Pierangelo Zanini, Giovanni Chiarini e “ Foto GeK”.
L’intenzione soprattutto è quella di allargare la ricerca a tutto il territorio comunale e su questa base disegnare una mappa archeologica dettagliata.
Un lavoro lungo e minuzioso, ma non mancano entusiasmo e determinazione a procedere in questa direzione.
Oltre al sondaggio lungo le rive del chiese l’attività di ricerca nel1988 ha permesso di individuare due altri insediamenti, che attendono ancora di essere esplorati: il primo dell’età augustea in località Bredazzane e l’altro del III secolo dopo Cristo, di circa 1500mq in prossimità della cascina Rezzato nella zona dei Boschetti di sotto.
Piergiorgio Chiarini